La conduzione e la comunicazione in un gruppo

Condividi

informati circa la programmazione di quest’evento, dai un’occhiata al calendario

Docente ISPPE: Luisa Romei

Abstract

La giornata di lavoro propone l’analisi delle principali metodologie di conduzione di un gruppo di apprendimento, sperimentandone poi le modalità d’intervento. Tema centrale saranno le emozioni e la relazione del bambino con i genitori. La conoscenza delle emozioni rappresenta uno degli obiettivi principali nel lavoro di educazione prenatale, in quanto l’adattamento armonico della persona con l’ambiente è fortemente influenzato dai flussi emotivi e dalla loro regolazione. Gli operatori hanno necessità di mettere a fuoco il proprio punto di vista e il sentire emotivo nella percezione della relazione bambino-genitore, per poter condurre in modo efficace un gruppo di futuri genitori. Comprendere e avvicinarsi autenticamente alla propria visione, attraverso esperienze basate su attività sensoriali e i linguaggi verbali e non verbali connessi alle emozioni, può rappresentare un efficace punto di partenza per strutturare un percorso rivolto ai genitori. La proposta di esperienze con materiali concreti, può stimolare la parte creativa degli operatori. Punto di riferimento è “l’attaccamento sicuro” teorizzato da J. Bowlby e M. Ainsworth.
Dopo una prima visione delle diverse metodologie di conduzione e le caratteristiche di un gruppo, gli operatori collegheranno ai concetti illustrati, la propria esperienza ed il loro “sentire”. Le attività proposte avranno al centro diversi materiali, quali i libri per bambini sul tema delle emozioni, carte-stimolo, immagini e fotografie, la musica.

Obiettivi del percorso

Obiettivi generali

  • conoscere le diverse tecniche, le metodologie per l’apprendimento, gli spazi e i tempi nella conduzione di un gruppo
  • mettere a fuoco il proprio stile di conduzione, il personale punto di vista sull’educazione emotiva
  • conoscere le caratteristiche delle emozioni e la loro regolazione in un quadro di “sicurezza”
  • sperimentare attività e materiali legati alla sensorialità, ai linguaggi emotivi verbali e non verbali

Obiettivi specifici

  • conoscere le diverse metodologie di conduzione di un gruppo su tematiche peculiari all’attesa e alla nascita di un bambino
  • comprendere il proprio vissuto emotivo, rispetto all’essere in un gruppo
  • analizzare le proprie caratteristiche rispetto allo stile di conduzione: autoritario, permissivo, autorevole
  • individuare i punti di forza e di fragilità personali rispetto alle modalità che favoriscono od ostacolano la comunicazione in relazione all’educazione prenatale
  • capire la valenza della strutturazione dello spazio e del tempo nel lavoro di gruppo
  • sentire il cerchio come momento di connessione
  • conoscere le emozioni attraverso l’auto-osservazione corporea
  • sperimentare in relazione all’altro diversi materiali creativi: libri, immagini, fotografie, musica.
  • comprendere il valore del gioco nello scambio emotivo

Cornice teorica di riferimento

Il concetto centrale che viene sottolineato durante la giornata di studio, è che la conoscenza della comunicazione, delle emozioni e del proprio sentire, rappresenta la base per proporre esperienze ai futuri genitori. Questo percorso per operatori, vorrebbe stimolare una riflessione sul mondo emotivo e il proprio modo di interpretare la relazione bambino-genitori. Idea portante è che nella relazione d’aiuto è fondamentale essere consapevoli del proprio punto di vista e dell’influenza che esso porta nella relazione d’apprendimento. La relazione viene co-costruita e così ciò che si apprende.
La relazione d’aiuto è co-costruita e lo stile del conduttore si collega a tutti gli elementi in relazione. Tale affermazione viene estrapolata dalla teoria dell’intersoggettività esposta da diversi autori, quali D. M. Orange, G.E. Atwood, R.D. Stolorow. La teoria dell’intersoggettività implica il modificarsi della soggettività in termini relazionali. I contesti relazionali sono reciprocamente costitutivi. La teoria dell’intersoggettività considera gli esseri umani come organizzatori di esperienza, come soggetti. Quest’ottica conduce ad un atteggiamento auto-riflessivo che rimane aperto a nuove dimensioni di azione e di esperienza. Le componenti principali della soggettività, secondo gli studiosi, sono i principi organizzatori: siano essi automatici e rigidi, o riflessivi e flessibili. Quando tali principi divengono disponibili per la riflessione conscia e quando nuove esperienze emotive conducono una persona a poter concepire e ad aspettarsi nuove forme di connessione emotiva, le vecchie inferenze finiranno di tematizzare il senso del sé. Giocare con le emozioni in una situazione di apprendimento può così aiutare i partecipanti ad avvicinarsi al proprio mondo emotivo e creare nuove esperienze.
Punto di riferimento per un’educazione affettiva sana, nasce dalle teorie di J. Bowlby e M. Ainsworth (1969) sull’attaccamento sicuro: l’adulto accogliente, ha una modalità relazionale ricca e varia che ha come base la responsività. Egli riconosce al bambino la sua alterità, pensieri e aspettative diverse dalle proprie, è in ascolto dei bisogni dell’altro/figlio e risponde ad essi tenendo presente la sua soggettività ed anche i propri e i limiti. Le zone di vulnerabilità e i difetti dell’altro/ bambino vengono considerati nelle risposte da dare, riconoscendo contemporaneamente le competenze del bambino. La presenza emotiva dà al bambino la sicurezza che potrà farcela e sviluppare le proprie potenzialità. Il lavoro proposto sul riconoscimento delle proprie emozioni, diventa la base per trasmettere ai genitori l’importanza dell’accoglienza di tutte le emozioni proprie e dell’altro.
La sensorialità viene considerata un elemento fondamentale nella proposta di attività che avvicinano i futuri genitori al mondo emotivo e relazionale con il bambino.
L’utilizzo delle immagini e delle fotografie può essere stimolante in situazioni nelle quali si desideri mettere le emozioni al centro della consapevolezza e della riflessione. Ogni persona reagisce al contatto con un’immagine, con un processo associativo ed emozionale importante (J. Weiser 2013). L’uso delle fotografie può rappresentare un momento efficace per gli operatori nella messa a fuoco del loro sentire la relazione bambino-genitori.

Metodologia

Le slides sulla conduzione di gruppo saranno il filo conduttore per un’analisi delle diverse metodologie. I partecipanti verranno invitati a costruire connessione con il materiale proposto. Il valore della vita emotiva sarà l’argomento da studiare durante la giornata. I concetti sottolineati attraverso la lezione frontale, verranno approfonditi attraverso la metodologia del circle-time. In seguito saranno proposti alcuni giochi per stimolare la messa a fuoco delle principali emozioni: dolore, rabbia, paura e gioia. I partecipanti lavoreranno in coppia o in piccolo gruppo. Nella fase finale ci sarà una condivisione delle esperienze. Le pratiche proposte cercheranno di toccare un livello di consapevolezza, legato alla riflessione e al gioco, non essendoci poi il tempo per una rielaborazione profonda insieme al conduttore.

Orario e Programma

  • 9:00-9:15 Presentazione della giornata e raccolta delle aspettative
  • 9:15-10:00 Le caratteristiche di un gruppo, gli obiettivi condivisi, i tempi, gli spazi
  • 10:00-10:30 La conduzione di un gruppo: gli stili comunicativi, il ruolo del conduttore. La comunicazione verbale e non verbale. Riflessione sul proprio punto di vista
  • 10:30-11:00 Gli strumenti per facilitare la comunicazione. Gli ostacoli alla comunicazione. I propri punti di forza e di fragilità.
  • 11:00-11:15 Pausa caffè
  • 11:15-12:45 Le tecniche di gruppo (circle time, problem solving, brainstorming, ecc.) teoria e pratica su tematiche prenatali.
  • 12:45-13:00 l’importanza del cerchio e raccolta dei vissuti del gruppo
  • Pausa pranzo 13:00-14:00
  • 14:00-14:30 Caratteristiche delle emozioni, l’intelligenza emotiva, l’osservazione dell’altro, l’attaccamento sicuro.
  • 14:30-15:00 Il riconoscimento e la valorizzazione delle emozioni negative e positive. Bisogni autentici ed emozioni, il valore del tempo
  • 15:00-15:30 Le emozioni e il dialogo con l’altro
  • 15:30-16:00 Emozioni e immagini: attività con le fotografie
  • 16:00-16:15 Pausa caffè
  • 16:15-16:45 La sensorialità e la relazione genitori-bambino. Giochi con attività sensoriali
  • 16:45-17:15 Le parole e il mondo emotivo interno: ruolo della narrazione
  • 17:15-17:30 Chiusura percorso e rielaborazione dell’incontro

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.